E' un approccio pieno di rispetto ed originalità quello che il quintetto guidato dal batterista Alessandro Marzano compie nei confronti dell'universo sonoro di Thelonious Monk.“Suonarlo costituisce sempre un problema-ha ribadito il musicologo\critico Gianfranco Salvatore- per la capacità insita ed aforistica di condensarne in poche note ed in obliqui slittamenti ritmici una miniera di senso”. Anche l'idea di affrontarne il repertorio senza l'ausilio del pianoforte non è nuova, ma quello che colpisce in questo album è lo sviluppo di una musica soppesata in ogni suo parametro, con un colore ben definito per ognuno dei celeberrimi nove brani scelti, a proposito dei quali è opportuno chiarire che non è proprio esatto che ascoltandoli in sequenza ci si possa permettere di ri-conoscere totalmente il paradigma originale. Semmai sarebbe più lecito ascoltare nove volte di seguito ogni brano di Monk, giusto per iniziare a comprenderne l'obliquità, come avviene nella lunare “Ugly Beauty”, oppure nell'intenso feeling che scorre fra “Hackensack” e “Pannonica” o ancora nell'eloquente contrasto tra i fiati che accompagna lo sviluppo di “Monk's Dream”, forse il compendio di come la possibile ricerca di nuove strade, si possa intrecciare con una minuziosa sedimentazione della lezione appresa dal passato. Il gruppo che comprendeva anche Federico Pierantoni al trombone, Matteo Diego Scarcella al sax tenore, Federico Califano al sax contralto, Gabriele Evangelista al contrabbasso con l'aggiunta di Domenico Tino al basso elettrico in “Straight No Chaser”, si è ritrovato in studio senza un ragionamento precostituto, ma con la coerente amalgama di un lessico contrappuntistico, innervato di tanto in tanto con qualche venatura free. Marzano è un leader democratico e versatile, capace di sostenere ogni scansione moltiplicandola o frammentandola senza mai perdere di vista i valori armonici e timbrici. Un nome da seguire con attenzione nella misura in cui anch'egli ambisca a farsi scoprire ed apprezzare. Buona ricostruzione della scena sonora e dinamica equilibrata completano un album che ha anche una copertina graficamente proporzionata ed invitante.